(Reuters Heatlh) – Alcuni ricercatori canadesi hanno misurato altezza, circonferenza dei fianchi e dimensioni delle anche per valutare il grasso corporeo in circa 600 i bambini dagli 8 ai 10 anni, e hanno ripetuto le stesse misure due anni dopo. L’osservazione ha messo in evidenza che ogni aumento dell’1% di grasso corporeo, rispetto a quanto determinato all’inizio dello studio, era legato a una diminuzione del 3%, della sensibilità all’insulina. Queste variazioni possono provocare iperglicemia e conseguentemente diabete. Lo studio, pubblicato su JAMA Pediatrics, ha anche evidenziato che una maggiore attività fisica e un minore tempo trascorso a guardare la televisione, erano collegati a una migliore sensibilità all’insulina, con un conseguente minor rischio di diabete. La riduzione del grasso corporeo potrebbe spiegare almeno in parte questa connessione, come ha sottolineato l’autore principale dello studio Melanie Henderson dell’Università di Montreal. “I nostri risultati suggeriscono che dovremmo incoraggiare i bambini, già nella fase iniziale dell’accrescimento, ad essere fisicamente attivi e a ridurre il tempo trascorso davanti alla televisione, al fine di favorire un peso corporeo sano e una migliore salute cardiometabolica più tardi nella vita”, ha detto Henderson.
I dettagli dello studio
La maggior parte dei ragazzi non era transitata verso la pubertà al basale, ma alla fine dello studio, due terzi di loro avevano sperimentato questa transizione. Al tempo 0 dello studio, tutti i partecipanti avevano almeno un genitore obeso e il 23% di loro era obeso, mentre il 19% era in sovrappeso. I bambini che mostravano una maggiore circonferenza dei fianchi o incrementi maggiori delle dimensioni dell’anca, durante lo studio, hanno mostrato una maggiore propensione alla insensibilità all’insulina, rispetto ai bambini con fianchi di dimensioni più ridotte. L’attività fisica appariva come la spiegazione principale per le differenze dell’adiposità riscontrate; l’aggiunta di ogni 10 minuti al giorno di attività fisica, da moderata a intensa, è stata associata con una misura inferiore del 3,5% del grasso corporeo, al termine dello studio, anche dopo aggiustamento per i livelli di fitness e per la durata del tempo trascorso davanti alla televisione. Questa quantità di esercizio è stato anche collegata a un aumento del 4,8% della sensibilità all’insulina. Allo stesso tempo, ogni aumento di un’ora del tempo trascorso davanti alla televisione, all’inizio dello studio, era predittivo di un aumento del 2,9% del grasso corporeo. Inoltre la stessa quantità di tempo (1 ora) davanti alla televisione è stata anche associata ad una riduzione del 4,5% della sensibilità all’insulina. Una lacuna dello studio è che 66 bambini (circa il10%) hanno abbandonato lo studio prima della fine. I bambini che hanno abbandonato lo studio tendevano ad essere più resistenti all’insulina e a un aumento dell’adiposità, rispetto a coloro che invece hanno portato a termine lo studio.
Rischio di sviluppare patologie cardiovascolari da grandi
“Questi risultati sono importanti in ogni caso, dato che i profili metabolici riportati durante l’infanzia possono influire in seguito sul rischio di diabete, ipertensione, obesità, apnea del sonno, infarto e ictus” ha commentato Kim Eagle, ricercatore presso l’University of Michigan Frankel Cardiovascular Center di Ann Arbor. “Le decisioni quotidiane sull’attività fisica, sul tempo di sedentarietà trascorso davanti alla televisione, sui consumi alimentari e sull’entità complessiva del bilancio energetico possono influire profondamente e il futuro stato di salute dei nostri figli sarà simile”, ha aggiunto Eagle.
Fonte: JAMA Pediatrics 2016
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)